Quando il bimbo fa i capricci

Piangere, per i bambini, è un processo fisiologico per alleviare lo stress e la frustrazione. Per quanto possa sembrare assurdo, dal punto di vista dell’adulto, piangere quando è turbato, fa bene al bambino. Gli permette di “guarire in modo naturale” dalla tensione.

Le lacrime prodotte durante un momento di emotività riducono gli ormoni legati allo stress, e stimolano la produzione di endorfine, gli ormoni del “sentirsi bene”.  Piangendo, il bambino riesce a ridurre naturalmente il suo livello di stress.

Quando un bambino fa i capricci, è importante che il genitore gli stia accanto: entrando a far parte di questo sistema, il piccolo si sentirà al sicuro e avrà la sensazione che tutto va bene.

Piangere, urlare, dibattersi, è il suo modo per scaricare la frustrazione.  In questi casi, il bambino ha bisogno di essere ascoltato, compreso, e di sentirsi al sicuro.

Il genitore deve solo accettare questi sentimenti e i processi emotivi a cui assiste.

Per questo, resta col bambino, non fare nulla per cercare di risolvere il problema, o distrarlo dai suoi sentimenti, non parlargli troppo, e soprattutto non perdere la calma. Cerca semplicemente di stargli vicino fisicamente, e ricordargli che è al sicuro, è amato e può essere abbracciato se vuole.

Insomma: lascia che il bambino faccia i capricci,  ma resta calmo e paziente. Non c’è niente da fare, o da risolvere. Devi semplicemente essere come sei, naturale e amorevole.

Dopo un pò smetterà di piangere e dibattersi e troverà una soluzione autonomamente. In questo modo però, sentirà che non è solo, può essere in grado di gestire i suoi sentimenti, e questo farà si che la sua sicurezza in se stesso e la sua capacità di gestire le proprie emozioni aumenti col passare del tempo.

 


Photocredit: Donnie Ray Jones, Flickr

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